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News, Affari generali
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Testo Principale

Lo stemma della Provincia di Biella che oggi è conosciuto e in uso è il frutto di un processo lungo, condiviso e accurato. La Provincia di Biella, istituita con decreto legislativo del 6 marzo 1992 n°248, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 01 aprile 1992, si trovò, tra gli altri compiti, quello di definire uno stemma che diventasse un elemento emblematico in un sistema di comunicazione coordinato contribuendo a dare una visibilità a tutte le attività e agli interventi dell’amministrazione provinciale, riflettendone l’identità. Con atto deliberativo n°313 del 21 novembre 1995, a Provincia effettivamente nata, la Giunta provinciale affidava così alla Ditta “Heinz Waibl Studio Signo” di Milano l’incarico di ricerca e progettazione del simbolo della Provincia, riassumente tanto gli aspetti della tradizione e della storia locale che gli elementi di un’efficace comunicazione grafica. 

Come avvenne questo processo, lo racconta la ricerca redatta da Fadwa Habti, tirocinante per Provincia nella primavera del 2025, "Lo stemma della Provincia di Biella: descrizione araldica":

«A questo punto si aprì un ampio dibattito sulla rappresentazione grafica del simbolo.  Questo dibattito nacque dalla volontà di voler coniugare l’araldica con l’immagine moderna cercando di creare un ponte che collegasse il passato e il futuro della Provincia e comunicare accanto ai valori tradizionali e storici, anche le tendenze verso il futuro.  Fu un compito complesso: ogni bozzetto proposto, per poter essere utilizzato,  deve rispettare regole generali del blasone,  vocabolario araldico ufficiale e regolamento per la consulta araldica. Molte persone e associazioni hanno partecipato esprimendo le loro opinioni e suggerimenti per lo stemma provinciale. Questo può essere confermato non solo dalle numerose lettere che la Provincia ha ricevuto ma anche da diversi incontri svoltisi sul territorio. Tra questi, si cita un incontro convocato dalla prima Presidente della Provincia di Biella, Silvia Marsoni, presso gli uffici della Provincia di Biella nella giornata di venerdì 24 maggio1996, che ha coinvolto diverse Associazioni ed esperti del Biellese, con l’obiettivo di definire meglio la questione e permettere all’amministrazione provinciale di dotarsi in breve tempo e con il massimo consenso delle sue insegne. Nella seduta del 30 settembre 1996, durante la sessione straordinaria del Consiglio Provinciale di Biella, è stato approvato definitivamente lo stemma della Provincia».

Ed eccone finalmente la descrizione definitiva: “d’azzurro, all’orso camminante, con le 4 zampe posate, al naturale, sormontato dalla fascia diminuita, di argento, questa sormontata dalla stella di 5 raggi d’oro; il tutto incappato dal fasciato di 14 pezzi, a destra d’azzurro e d’oro, a sinistra d’oro e azzurro; la fascia diminuita d’argento posta in corrispondenza dell’ottavo pezzo del fasciato”.

Era nato uno stemma! L’orso camminante, scelto come simbolo condiviso da una gran parte dei Comuni della Provincia di Biella e la stella a cinque punte invece evidenzia la presenza di un contenuto storico altamente significativo, quale quello della concessione della medaglia d’oro per la Resistenza a Biella e al suo Circondario.  In merito ai colori, si cita nella stessa deliberazione, l’oro rappresenta l’abbondanza e l’azzurro vuole dire l’aria, l’acqua e tutti gli elementi che compongono grossa parte del territorio.

Sempre a cura di Fadwa Habti, è disponibile anche una ricerca di sintesi sulla storia del Palazzo sede della Provincia, l’antico Ospizio di Carità, "Il palazzo della Provincia di Biella: cenni storici": «Questo palazzo, che ha ospitato un'istituzione filantropica che affonda le sue radici in secoli di storia, è ricco di vicende umane e culturali che ci parlano attraverso la sua architettura complessa in cui il talento e la creatività dei diversi progettisti sono riusciti a fondere la ricerca di valori formali austeri e duraturi con le necessità pratiche di una struttura pensata per offrire assistenza materiale e opportunità di lavoro a centinaia di ospiti. Le vicende dello Spedale, poi Ospizio di Carità che fa parte di una serie di edifici storici destinati all’assistenza pubblica, si intrecciano con quelle della terra piemontese e di casa Savoia, ma, soprattutto, offrono una lucida visione di un frammento significativo della storia cittadina».

Buona lettura!