Sentiero Papa Giovanni Paolo II°

Testo Principale

All’indomani della morte di S.S. Giovanni Paolo II° l’Amministrazione Provinciale di Biella decise di dedicargli un sentiero che sottolineasse l’affetto del nostro territorio per questo Papa alpinista che volle venire a venerare la Madonna Nera nel Santuario di Oropa, e ne affidò la realizzazione alla CASB – Consociazione degli Amici dei Sentieri del Biellese. L’itinerario fu scelto con il preciso intento di collegare il Santuario di Oropa con il Sentiero Frassati, che a sua volta collega i monti di Oropa con Pollone, paese natale del beato Pier Giorgio Frassati, presso la cui tomba il Papa volle recarsi in preghiera. Il sentiero biellese dedicato a Giovanni Paolo II° è nato in gemellaggio con quello che sarà inaugurato ad Introd (Ao) nel prossimo mese di settembre 2007: il logo che appare sulla segnaletica è quello della Casa G.P. II° di Introd, gentilmente concesso.

Lungo la strada che dai cancelli di Oropa porta al piazzale delle funivie, poco prima del piazzale della Chiesa Nuova, ora anch’esso intitolato a Giovanni Paolo II°, si stacca sulla sinistra una strada con l’indicazione “Via Crucis”. Qui è stato installato il pannello illustrativo del sentiero intitolato al Papa. Su di esso, oltre alla cartina del percorso, sono riportate le date fondamentali della vita di SS e le parole da lui pronunciate in occasione della sua visita ad Oropa. Da qui si seguono le frecce con il logo del sentiero. La via Crucis vera e propria si stacca da questa strada dopo pochi metri, là dove sorge la cappella dedicata a S.Maria Maddalena. Il sentiero sale a tornanti nel bosco di faggi; le stazioni tradizionali sono state realizzate in bronzo dallo scultore De Pasquali. Al termine (10’) vi è un’ulteriore formella bronzea posta proprio davanti alla cappella dell’ Incoronazione in Cielo della Madonna, più comunemente conosciuta come “Cappella del Paradiso”.  Sempre seguendo le indicazioni con il logo si imbocca la carrareccia che, dopo una brevissima salita, prosegue quasi in piano su una specie di crinale che separa il piazzale della Chiesa Nuova dalla valletta del cimitero. Su un caratteristico masso isolato, alla destra della strada, troviamo la prima delle 5 targhe che portano alcuni pensieri di Giovanni Paolo II°. Poi la pista riprende a salire, prima nel bosco di faggi e poi tra i pascoli fino alle baite del Pian di Gè. Giunti (50’, tot 1h) ad un ripiano poco prima delle baite di Pian di Gè (splendido panorama prima su Biella e la pianura, poi sul Santuario e tutte le cime che lo circondano) si lascia la carrareccia per imboccare sulla destra il sentiero (sempre seguendo indicazioni) che, passando per il lago delle Bose, raggiunge la pista Busancano. Dopo poche decine di metri, lo si abbandona per salire lungo il sentiero che in questo tratto è stato costruito ex-novo, con comodi gradini e numerosi tornanti.  Al colmo della salita. dopo numerosi tornanti, si attraversa il piccolo emissario e si raggiunge la conca dove c’è il laghetto della Mora (30’, tot 1,30), piccolo specchio d’acqua in una conca folta di rododendri che quando sono fioriti, di solito al mese di giugno, valgono da soli la passeggiata.  Si prosegue costeggiando il lago dal lato a valle e subito si incontra un piccolo stagno dove in luglio fioriscono i piumini: in stagione i bordi del laghetto sono candidi dei loro ciuffetti sericei. Si attraversa ora una pietraia e con una breve salita si raggiunge l’Alpe Mora (15’ tot 1,45). L’ampia cascina è in ottime condizioni essendo stato ristrutturata abbastanza recentemente. Il sentiero ora ricomincia a salire ripidamente: siamo ancora in mezzo ai rododendri. Dopo 35’ (tot 2,20) si raggiunge l’ampia insellatura denominata ‘Colle del Deiro Rosso’ (è il nome della baita che si trova, abbarbicata al pendio, poco più in basso sul versante valle Elvo). Si piega a sinistra e, seguendo l’amplissimo costolone pratoso, si raggiunge il prima il nuovo cippo dedicato a Giovanni Paolo II° su cui si trova l’ultima targa, e subito dopo cippo Frassati (10’,tot 2,30). Tempo permettendo, il panorama è stupendo, con vista su Oropa e su tutta la pianura. 

Chi volesse dedicare una intera giornata alla gita può partire da Pollone, percorrere il sentiero Frassati fino al cippo, scendere ad Oropa, per poi seguire il sedime della ex-tramvia fino al Pian degli Uccelli ed infine raggiungere Pollone per la frazione Chiavolino. E’ una serie di sentieri bellissimi ed ingiustamente poco conosciuti che consigliamo vivamente agli escursionisti.

Data ultima modifica: 08/09/2020