
Un momento toccante e ricco di significato: è stata la restituzione, lunedì 19 maggio a Palazzo Gromo Losa, del percorso svolto dai ragazzi e dalle ragazze che hanno partecipato al progetto messo a punto da Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Provincia di Biella in occasione della commemorazione degli 80 anni dell’Olocausto.
Insegnanti e studenti hanno messo al centro emozioni, riflessioni e sensazioni per cercare di restituire il senso di un’esperienza coinvolgente sotto moltissimi punti di vista che ha visto i vincitori del concorso letterario "Shoah: memoria e futuro" partecipare al viaggio con il “Treno della memoria” a Cracovia e Berlino e alla visita al binario 21 al memoriale della Shoah a Milano.
I premi erano rivolti alle classi III, IV e V delle Scuole Secondarie di Secondo Grado della Provincia di Biella, al fine di promuovere studi e approfondimenti sul tema e per ricordare gli 80 anni della liberazione del Campo di Auschwitz-Birkenau. Oltre ai promotori Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Provincia di Biella hanno collaborato l'Ufficio Scolastico Territoriale di Biella e la Prefettura di Biella.
Gli studenti del Liceo Avogadro hanno svolto il viaggio a Berlino e Cracovia, questa la loro testimonianza:
“A differenza degli altri gruppi, prima di recarci a Cracovia, abbiamo trascorso due giorni a Berlino, dove abbiamo visitato diversi memoriali e un campo di concentramento.
Nello specifico abbiamo visitato il memoriale dedicato ai rom, quello per le vittime ebree, e quello per gli omosessuali.
In Germania abbiamo visto un popolo venire a confronto con il proprio passato: Berlino è un sito archeologico a cielo aperto - vi si sovrappongono epoche, sovrani, ideologie, regimi. Ed è nella sua interezza un memoriale all’Olocausto, alle azioni della Germania nazista, ai suoi fallimenti (…). Avere avuto questa opportunità ci ha dato la possibilità di toccare con mano e vedere con i nostri occhi quello che per anni avevamo studiato soltanto sui libri di testo. L’architettura grezza e aspra dei memoriali non può che costringerti alla contemplazione della tua stessa impotenza, dell’impotenza di chi ha vissuto e subito quelle atrocità, e che oggi siamo qui per ricordare.
Nella terra di Germania aleggia lo spettro del fallimento umano, dei suoi eccessi più terribili, l’eco di una storia che paralizza l’animo. Si deve avere fiducia, speranza che persino dalla pietra fredda del memoriale possa germinare qualcosa di migliore. E se deve sbocciare una nuova storia, deve sbocciare di sicuro anche lì, in Germania, in quella terra penitente”.